BAGHDAD, IRAQ - Il re di picche è morto, viva il re. Ce ne hanno messo di tempo, ma alla fine l'hanno giustiziato. Si trova ora in paradiso fra un sacco di vergini Alì Hassan al-Majid, cugino di Saddam, detto Alì il Chimico, perché gli piaceva giocare al Piccolo Chimico (con le persone, però), anche noto come Alì il Crudele, Alì il Torturatore, Alì lo Schifato, Alì il Sacrilego e Alì la Sporcacciona.
Catturato durante l'invasione in Iraq del 2003, fu subito condannato a morte per genocidio, crimini di guerra, crimini contro l'umanità e divieto di sosta; nel 2008 fu condannato di nuovo a morte per l'uccisione di svariate migliaia di persone e nel 2009 altra condanna a morte, 'sta volta per l'assassinio di Mohammad Mohammad Sadeq al-Sadr. Infine, dulcis in fundo, condanna a morte per aver gasato un macello di curdi; a questo punto i giudici si sono cacati il cazzo di condannarlo a morte (a che serve se poi non muore?) e hanno quindi reso definitiva la sentenza: è morto avvelenato, pugnalato, impalato, impiccato, sbudellato, affogato e squartato. E dopo il poker di condanne a morte, giro di teresina.
La morte non è che una porta, il tempo non è che una finestra, io tornerò!
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