IL MORTO DEL MESE

martedì 29 dicembre 2009

Akmal Shaikh (1956-2009)


URUMQUI, RPC - Eh si, la Cina è proprio una paese di merda, e noi che ci lamentiamo dell'Italia. Muore oggi Akmal Shaikh, aspirante popstar britannica di origini pakistane. Dotato di scarse capacità artistiche e, a detta di molti, disturbato mentalmente, aveva girato mezzo mondo nel vano tentativo di realizzare il suo sogno: diventare un cantante famoso. Era andato negli Stati Uniti, poi di nuovo in Inghilterra, poi in Polonia. Qui registra una canzone con altri due artisti britannici (che, intervistati, sottolineano le sue scarse doti), quindi viene contattato da un fantomatico agente che gli promette contratti internazionali. Spinto dalla voglia di successo parte per il Kyrgyzstan e infine per la Cina dove, all'aereoporto di Urumqi, viene trovato con una valigia con 4 kg di eroina. Indovinate cosa prevede la legge cinese per questo genere di reati? Bravi, la pena di morte. Sentenza eseguita stamane, nonostante tutti gli appelli internazionali, nonostante il tipo fosse non proprio sveglio e nonostante fosse chiaro il suo ruolo di mulo ignaro. L'ultima esecuzione di un europeo risale al 1951 e si trattava, pensate, di un italiano, Antonio Riva. Lui era ancora più innocente, leggete la sua storia che è davvero inquietante. Povero Akmal, a saperlo saresti venuto in Italia: qui i tizi senza talento sono quelli che hanno più successo.

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Morirono così