IL MORTO DEL MESE

martedì 13 ottobre 2009

Frank Vandenbroucke (1974-2009)


VACANZA, SENEGAL - Negli anni 90 Frank era la più grande promessa del ciclismo Belga: campione indiscusso delle giovanili, passò a soli 19 anni tra i professionisti, riuscendo a vincere nel 1999 la Liegi-Bastogne-Liegi. Raggiunto questo straordinario successo, il caro Frank le ha fatte tutte per scrollarsi di dosso l'immagine del bravo ragazzo che aveva. Ecco così che d'impegno si rompe un polso durante una gara, inizia a litigare con qualsiasi team di ciclismo, si fa scoprire a comprare cocaina, durante una lite con la moglie sostiene le sue argomentazioni con una pistola e subito lei diventa una ex. Ogni tanto litiga coi genitori e tenta il suicidio. Escluso da ogni squadra di ciclismo, tutti iniziano a chiedersi se sia ancora in grado di andare in bicicletta. Lui dà prova di saperlo ancora fare, facendosi scoprire nel 2006 in una gara ciclistica per dilettanti, dove si era presentato sotto il falso nome di "Francesco Del Ponte", fantomatico corridore svizzero. Scoperto, come giustifica tutto ciò? Dichiarando di essere dipendente, non solo dal doping e droghe varie, ma anche dalle gare senza le quali non riesce a vivere.

Frank è un bohemien dei tempi d'oggi e magari la sua storia avrebbe portato a ulteriori sorprese e degradazione, ma un embolia polmonare ha posto uno stop a tutto questo. Se fosse stato una rockstar, forse sarebbe stato GG Allin; se fosse stato un albero, magari un vitigno; se fosse stato un utensile, sarebbe stato una chiave inglese; se fosse stato un arredo da ufficio, una spillatrice.

Così recitava il bigliettino che lasciò il giorno in cui tentò il suicidio; sono queste forse le ultime parole che voleva lasciare al mondo:
"There's no need for an autopsy. I injected 10cc of Atractapid. Please, don't let them open my eyes."
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Morirono così