IL MORTO DEL MESE

giovedì 28 maggio 2015

Paula Cooper (1969-2015)

INDIANAPOLIS, INDIANA, USA - Che ironia, parte 2: è defunta Paula Cooper, passata alla storia per essere stata la più giovane condannata a morte d'America. A.D. 1985: la quindicenne Paola Cooper e alcune sue coetanee avevano fatto zumpo a scuola e, dopo una mattinata passata a bere alcol e fumare erba, decisero di andare in sala giochi. Ma in scena non ci vai se la grana non ce l'hai, per cui il gruppetto pensarono di rapinare un'anziana biblista vicina di casa che dava lezioni gratuite ai giovani del quartiere. Con la scusa delle lezioni sulla Bibbia entrarono in casa della vecchia e l'accopparono: fu Paola Cooper a compiere materialmente il gesto, pugnalando la 78enne ben 33 volte con un coltello da macellaio. In seguito recuperarono i pochi soldi che la vittima teneva in casa (10 dollari) e fuggirono con la sua auto. Nonostante l'età, la Cooper fu condannata alla sedia elettrica, cosa che provocò un'ondata di sdegno nel mondo, soprattutto in Europa; contro la sentenza si schierarono un po' tutti: GP2, Nessuno tocchi Caino, Amnesty International, etc. Solo dall'Italia partì una petizione, poi presentata all'ONU, di ben 2 milioni di firme.

Alla fine cotanta mobilitazione diede i suoi frutti: la pena fu dapprima commutata in ergastolo, poi di nuovo in 60 anni di carcere, dei quali ne scontò 26 per buona condotta; così, a 43 anni, Paula Cooper tornò finalmente in libertà, pronta a vivere una nuova vita. Beh, mica tanto, visto che l'altro ieri, ad appena due anni dalla scarcerazione, s'è sparata un colpo in testa. Tutto 'sto casino per niente.

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Morirono così