IL MORTO DEL MESE

martedì 12 agosto 2014

Robin Williams (1951-2014)

CONTEA DI MARIN, CALIFORNIA -
Death. To die. To expire. To pass on. To perish. To peg out. To push up daisies. To push up posies. To become extinct. Curtains, deceased, demised, departed and defunct. Dead as a doornail. Dead as a herring. Dead as a mutton. Dead as nits. The last breath. Paying a debt to nature. The big sleep. God’s way of saying, “Slow down.”
Ci dicono dalla regia che Robin Williams s'è sdinapanato dal groviglio mortale, pare per soffocamento. Forse s'è suicidato come dicono, oppure potrebbe essere un gioco erotico finito male, à la Carradine, chissà. È una notizia che crea non poco dispiacere (e pensare che l'avevamo nominato pochissimo tempo fa): perdiamo oggi un grande comico, un grande attore, un grande bevitore. La sua gigantesca filmografia ci ha regalato perle di altissimo livello, basti pensare a Popeye (vabbé, Popeye è una cacatona, lo ammetto), Good morning Vietnam, L'attimo fuggente, Risvegli, La leggenda del re pescatore, Hook, Mrs. Doubtfire, Will Hunting - Genio ribelle, Aladin ed una badilata di altri film (lo ricordiamo anche per le comparsate in Harry a pezzi, Le avventure del barone di Münchausen e A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar e nel video di Don't worry be happy), per non parlare poi di Mork & Mindy, la serie che per prima lo rese arcinoto in tutto il globo. Non resta che salutarlo come si deve, perciò saliamo tutti in piedi sul tavolo e urliamo: "Nano nano!".

Ed ora, trivia come se piovessero!

Forse a nessuno frega un cazzo che...
Era un appassionato di videogiochi, tanto da chiamare i suoi due figli Zelda, come l'omonima principessa, e Cody, come il biondino di Final Fight (beh, quest'ultima potrebbe essere solo una mia supposizione). A quanto pare i videogiochi non erano la sua unica droga, c'era anche la droga: tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80 Williams era un cocainomane consumato e un alcolizzato cronico e solo la morte dell'amico e compagno di narice John Belushi (era presente, insieme a Robert De Niro, quando quest'ultimo si fece iniettare la dose fatale, il giorno della morte) riuscì a convincerlo a darsi una ripulita; ci ricascò nel 2003, quando ricominciò a bere pesantemente, finché tre anni dopo non si ricoverò in un centro di riabilitazione.
Sul finire degli anni '80, durante il suo primo matrimonio, Williams ebbe una relazione extra-coniugale con una cameriera, che successivamente lo denunciò perché a suo dire le aveva attaccato l'herpes (genitale, immagino), chiedendo ben sei milioni di dollari di risarcimento; la faccenda si risolse anni dopo, grazie a un uso massiccio di antibiotici antivirali e un accordo extragiudiziale di cui non si conoscono i dettagli.
What’s wrong with death sir? What are we so mortally afraid of? Why can’t we treat death with a certain amount of humanity and dignity, and decency, and God forbid, maybe even humor. Death is not the enemy gentlemen.
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Morirono così