IL MORTO DEL MESE

mercoledì 18 giugno 2014

Little Jimmy Scott (1925-2014)

LAS VEGAS, NEVADA - Colpito dalla sindrome di Kallman, il piccolo Jimmy Scott non ha mai raggiunto la pubertà. La malattia, oltre a non permettere alle sue palline di crescere, ha fatto sì che la voce di Jimmy mantenesse perennemente un timbro infantile, rendendolo un cantante davvero atipico. Attivo sin dal 1945, cominciò a farsi le ossa con Lionel Hampton e Charlie Parker, per poi incidere l'album (prodotto da Ray Charles) Falling in love is wondeful. Negli anni '60, la sua popolarità scemò e Jimmy decise di ritirarsi a vita privata. Nel 1991, poi, tornò ad esibirsi in occasione del funerale dell'amico e collega Doc Pomus, al quale era presente anche un altro collega di entrambi: tal Lou Reed. Quest'ultimo, sentendolo cantare, decise di duettare con lui in Power and glory, brano dedicato (come praticamente tutti quelli di Magic and loss) proprio a Pomus. Fu quindi chiamato da David Lynch per incidere Sycamore trees, brano incluso nell'ultima puntata di Twin Peaks e, grazie a questa rinascita anni '90, incise un album di cover tra le quali spiccano in assoluto le sue versioni di Nothing compares 2 U e Jealous guy.

Forse a nessuno frega un cazzo che... ha cantato alle cerimonie di insediamento di Eisenhower e Clinton, nel 1953 e 1993 rispettivamente, eseguendo in entrambe le occasioni il classicone Why was I born?

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Morirono così