IL MORTO DEL MESE

giovedì 15 novembre 2012

Elliott Carter (1908-2012)

NYC, USA -
In the future people will become more sensitive and aware than they are now. They will have to, because society will become more complicated, more full of people, with more different things happening. People will have to become much cleverer and much sharper. Then they will like my music.
Seee, come no... Elliott, ma cosa vuoi che ce ne fotta della tua musica quando possiamo continuare a vestirci da cretini e danzare come se non ci fosse un domani? All'umanità non glie n'è mai sbattuto un cazzo della ricerca: quello che l'umanità vuole è divertirsi (ah ah ah ah), non essere bombardati da quelle obbrobriose disarmonie che tu chiamavi melodia... e ci hai pure speso una vita a scriverle! Nemmeno la sua estrema vecchiezza, infatti, ha impedito ad Elliott Carter di continuare a scrivere, visto che il suo ultimo lavoro l'ha completato lo scorso agosto a 103 anni suonati. Beh, mettiamola così: per lo meno, ora che sei morto, hai una buona scusa per aver finalmente smesso.

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Morirono così