IL MORTO DEL MESE

giovedì 16 febbraio 2012

Don Starkell (1932-2012)

WINNIPEG, CANADA, BLAME CANADA! - Che tipo cazzuto che era Don Starkell! Certo, non era fico come Poppa Neutrino, ma aveva certamente il suo perché. Don Starkell è tuttora nel Guinness dei Primati (insieme al figlio Dana) per aver effettuato il viaggio in canoa più lungo del mondo, quasi 20.000 km.

Era il 1980: Starkell, dopo che fu lasciato dalla moglie, prese i suoi due figli adolescenti e saltò a bordo della sua canoa rossa, chiamata Orellana (come l'uomo che diede il nome al Rio delle Amazzoni) e decise d'intraprendere questo viaggio allucinante che da Winnipeg in Canada l'avrebbe portato a Belém in Brasile. Ovviamente l'impresa fu pregna di pericoli, tanto che uno dei due figli, Jeff, abbandonò la compagnia una volta arrivati in Messico, mentre padre e fratello continuarono a pagaiare verso il Brasile. Pagaiando pagaiando, i due riuscirono a sopravvivere a mille insidie (furono derubati, sparati, sodomizzati, attaccati dai pirati, da Scilla e Cariddi, etc.) e ad arrivare finalmente a Belém, il 2 maggio del 1982. Se v'interessa saperne di più, e come non potrebbe, Starkell ha pubblicato un libro, Paddle to the Amazon, nonché l'immancabile documentario.

Ma la follia non finisce qui: nel 1990 Starkell decise di tentare un'impresa ancora più assurda, la traversata in kayak del Passaggio a nord-ovest, da Winnipeg a Tuktoyaktuk. Stavolta il viaggio, durato complessivamente tre anni, andò peggio del precedente e Starkell non riuscì nemmeno a raggiungere l'impronunciabile meta designata; in compenso riuscì in un'altra impresa, quella di congelarsi le mani e perdere un paio di falangi per ogni dito, come potete vedere in foto. Altra impresa, altro libro, dal fantasioso titolo Paddle to the Arctic (chissà come ha fatto a scriverlo senza dita).

Nonostante la sua risaputa abilità nel fottere la morte, alla fine il vecchio Donald ha dovuto cedere. Buon viaggio Don, e buona traversata dell'Acheronte.

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Morirono così