ROMA LADRONA, ITALIA - Quella notte sul K2, tra il 30 e il 31 luglio 1954, io dovevo morire. Il fatto che sia invece sopravvissuto è dipeso soltanto da me.E così muore anche il grande Walter Bonatti, a un paio d'anni dalla morte di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, suoi compagni nella scalata al K2 del 1954 capitanata da Ardito Desio (defunto nel 2001 all'età di 104 anni), spedizione che passò alla storia più per le polemiche infinite che ne seguirono che per l'impresa in sé: solo nel 2008 Bonatti è riuscito a veder ufficializzata la sua versione dei fatti, dopo che nel 2004 aveva persino restituito la fascia da Cavaliere di Gran Croce in seguito alla scoperta che la stessa onorificenza era stata assegnata all'odiato Compagnoni. Ma la storia di Bonatti non è solo K2 e polemiche: dopo aver partecipato ad altre pericolosissime scalate, appese definitivamente gli scarponi al chiodo e per una trentina d'anni si dedicò all'attività di esploratore: non stiamo a elencarvi tutti i posti ai limiti della civiltà nei quali si è avventurato, anche perché ce ne frega il giusto, accontentatevi di sapere che la sua fama è ben meritata (al limite, leggetevi qualche suo libro). Toh, gli hanno fatto pure un fumetto. Incazzato per la storia del K2, Bonatti si era auto-esiliato dalla televisione: la prima apparizione sul piccolo schermo dopo 50 anni di silenzio è stata da Fazio nel 2009. Da quassù il mondo degli uomini altro non sembra che follia, grigiore racchiuso dentro se stesso. E pensare che lo si reputa vivo soltanto perché è caotico e rumorosolink |
mercoledì 14 settembre 2011
Walter Bonatti (1930-2011) |