IL MORTO DEL MESE

giovedì 22 settembre 2011

Lawrence Brewer (1967-2011)

HUNTSVILLE, TEXAS, USA - Cos'è oggi, la giornata delle esecuzioni? Questa volta si tratta di Lawrence Brewer, per il quale nessuno ha chiesto clemenza (con la notevole eccezione del figlio della vittima), chissà perché. Scopriamolo insieme:

Che ha fatto?
Niente di che, in realtà: un bel giorno Brewer era in giro con altri due suprematisti bianchi amici suoi, quando un povero tizio di colore, James Byrd, Jr., ebbe la sfiga di chiedere loro un passaggio; i tre lo hanno quindi portato in campagna, l'hanno sfracanato di mazzate, gli hanno pisciato addosso, poi lo hanno legato per le gambe al furgone e trascinato per tre miglia; infine hanno buttato ciò che rimaneva del suo corpo (nel tragitto era stato decapitato) di fronte a un cimitero per afroamericani, per poi andare a un barbecue. I tre furono subito beccati, anche perché gli imbecilli avevano lasciato sul luogo del pestaggio oggetti vari (chiavi inglesi, accendini) con i loro nomi scritti sopra. Sulla storia hanno anche girato un film, Jasper, Texas.

Che ha detto?
Le sue ultime parole sono state:
No. I have no final statement.
Che peccato, il giorno prima durante un'intervista aveva dichiarato:
As far as any regrets, no, I have no regrets. (...) I'd do it all over again, to tell you the truth.
Che ha mangiato?
Brewer ha richiesto un sacco di cose, ma alla fine non ha mangiato nulla: gli hanno invano servito due petti di pollo fritti con cipolla, un triplo cheeseburger con bacon, un'omelette con manzo tritato, pomodori, cipolle, peperoni e jalapenos, una tazza di ocra fritto con ketchup, mezzo chilo di barbecue con una cassetta di pane bianco, tre fajitas con contorno, una "meat lovers pizza" (una pizza con sopra manzo, bacon, prosciutto, salsiccia e peperoni), tre birre, un cestello di gelato Blue Ice alla vaniglia e una tavoletta di fudge al burro d'arachidi.

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Morirono così