IL MORTO DEL MESE

martedì 17 agosto 2010

Francesco Cossiga (1928-2010)

ROMA, ITALIA AMORE MIO - Oh, era ora. Al ritmo di Disco Samba confermiamo il decesso di Francesco Cossiga, politico italiano, Presidente della Repubblica, senatore a vita e bla bla bla. Potremmo stare qua ore a parlare di quando mandò i blindati in via Zamboni, del suo coinvolgimento in Gladio e di tutte le merdate italiane di cui è stato attore o spettatore, ma ci limitiamo a riportare le parole di questo gran pezzo di statista, giusto per farci un'idea dell'enormità della perdita subita; a costo di sembrare ripetitivi, ecco un estratto da un'illuminante intervista rilasciata al Resto del Carlino nel 2008:
Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perchè pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito... Lasciarli fare (gli universitari, ndr). Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. (...)
Questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio

Detto da uno che di democrazia se ne intende.

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Morirono così