TRA GIAPPONE E MESSICO - Acciderbolina! Mancano dieci giorni alla fine di febbraio e ancora non abbiamo scritto nemmeno un necrologio! Che vergognia ci colga! Va beh, la maniera perfetta per rimediare è annunciare la dipartita di un wrestler, direi: diamo pertanto il benvenuto nel mondo dei morti (nonché nella DWF) a Gran Hamada, lottatore giapponese che trovò l'America in Messico. Eh già, perché Hamada è stato uno dei primi - forse il primissimo - punti di contatto tra il puroresu e la luche libre: mandato a inizio carriera a lottare in Messico per via della sua bassezza (pensate che agli esordi si chiamava Little Hamada), il nostro eroe ebbe modo di studiare lo stile svolazzone della lotta made in Mexico e ne divenne uno dei più grandi performer, al punto che poi tornò in Giappone e il suo nome era diventato grande grande (cioé volevo dire Gran) e si trovò ad affiancare sul ring i vari Inoki, Hogan, Abdullah The Butcher, Uomini Tigre e tutte le stelle che calcavano i ring giappi negli anni '80 e '90. Ovviamente, si fece pure qualche tour in America dove, tra le altre cose, lui assieme a Perro Aguayo furono gli unici campioni intercontinentali di coppia della WWF, titolo che esisté per la bellezza di ben sei mesi. Come in uno di quei simbolici cerchi che si chiudono, a dare la notizia del trapasso è il figlio di El Santo.
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