TERNI, ITALIA -
Tu, uno come Ugo Piazza non lo uccidi a tradimento!
Tu, uno come Ugo Piazza non lo devi neanche toccare!
Tu, uno come Ugo Piazza non lo devi neanche sfiorare!
Tu, quando vedi uno come Ugo Piazza il cappello ti devi levare! Il cappello ti devi levare! Il cappello ti devi levare! Il cappello ti devi levare! Il cappello ti devi levare! Il cappello...
Sì, ho capito, il cappello... mo me lo levo. Finalmente vedrà letteralmente la Madonna Gastone Moschin, l'ultimo superstite della combriccola di zingaracci protagonista di Amici miei, uno di quei film scribai con cofandina che dovrebbero proiettare sennò posterdati per due anche un pochino antani nelle scuole, come antifurto, per esempio. Benché venga ricordato quasi esclusivamente per aver incarnato il Melandri (l'unico fra i suoi personaggi che aveva i capelli), Moschin ne ha fatti di film che vale la pena citare: oltre al fichissimo Milano calibro 9, da cui è tratta la citazione d'apertura, segnaliamo Gli anni ruggenti, L'harem, 7 uomini d'oro, Signore & signori, Il conformista, Il padrino - Parte II, Com'è dura l'avventura, Fiorina la vacca e soprattutto Sei forte, Maestro.
Ragazzi, come si sta bene tra noi, tra uomini! Ma perché non siamo nati tutti finocchi?
link
|