AREZZO, ITALIA - Mauro Di Francesco (o come diceva tutti Maurino) stava simpatico a tutti e non se ne capisce il perché. Stava simpatico ai colleghi - che oggi si sperticano nell'usuale santificazione mediatica (e com'era bello e com'era bravo) - e stava simpatico anche al pubblico, o almeno così pare. Come dicevamo, le motivazioni di questa spinta emotiva nei suoi confronti restano senza spiegazione alcuna. E dire che ci hanno anche provato a fare di lui una star della comicità, quando per esempio lo hanno voluto come attore protagonista in Puro cachemire, ma ci sono riusciti? Beh, ad occhio e croce, direi di no. L'insignificanza del Maurino comico si evince anche dal fatto che probabilmente è l'unico tra i tizi nati al Derby e poi passati alla commedia anni '80 a non avere nemmeno un tormentone: pensateci! Quello che resterà agli annali è l'unico personaggio da lui interpretato, quello del milanese con la faccia pulita e un cenno di nanismo che si ritrova ad libitum a fare da spalla a "campioni" del genere come Diego Abbatantuono o Jerry Calà. Poi oh... potremmo anche essere noi a non averci capito un cazzo...
  
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