IL MORTO DEL MESE

lunedì 10 novembre 2025

George Emil Banks (1942-2025)

SKIPPACK TOWNSHIP, PENNSYLVANIA - La mattina del 25 settembre 1982, la cittadina di Wilkes-Barre in Pennsylvania fu teatro del peggior episodio di spree killing che la storia locale ad oggi ricordi: George Emil Banks, il qui presente cadavere (che all'epoca era ovviamente ancora - e purtroppo - vivo e lavorava come secondino del carcere), ubriaco marcio dalla sera prima, decise così, d'emblée, di ammazzare a colpi di AR-15 le sue tre fidanzate (tutte sue conviventi, due delle quali erano tra loro sorelle), quattro dei suoi figli che aveva avuto un po' con una, un po' con l'altra e e un po' con l'altra ancora e un figlio di una delle tre che viveva anche lui con loro. E poi dicono che la famiglia allargata è un'idea di mò! Dopo aver sparato anche a due suoi vicini che, sentiti gli spari, avevano tentato la fuga (uno dei due riuscì moracolosamente a salvarsi), si mise in macchina e andò da una sua ex (con la quale aveva fatto un figlio - ma dai?) e ammazzò lei e lui più un nipotino e la madre della tipa che erano là, portando il body count a 13, quindi riassumendo, questi furono gli ammazzamenti:

  1. Regina Clemens (29 anni) - fidanzata di Banks
  2. Montanzima Banks (6 anni) - figlia avuta da Regina Clemens
  3. Susan Yuhas (23 anni) - fidanzata di Banks, sorella di Regina Clemens
  4. Boende Banks (4 anni) - figlio avuto da Susan Yuhas
  5. Mauritania Banks (20 mesi) - figlia avuta da Susan Yuhas
  6. Dorothy Lyons (29 anni) - fidanzata
  7. Nancy Lyons (11 anni) - figlia di Dorothy Lyons
  8. Foraroude Banks (1 anno) - figlio avuto da Dorothy Lyons
  9. Raymond F. Hall Jr. (24 anni) - vicino di casa
  10. Sharon Mazzillo (24 anni) - ex-fidanzata
  11. Kissmayu Banks (5 anni) - figlio avuto da Sharon Mazzillo
  12. Scott Mazzillo (7 anni) - nipote di Sharon Mazzillo
  13. Alice Mazzillo (47 anni) - madre di Sharon Mazzillo

Dopo un faccia a faccia con la polizia durato quattro ore, Banks fu infine arrestato. L'avvocato difensore tentò di giocarsi la carta dell'infermità mentale, ma il giudice disse una roba tipo "ma non mi rompete i coglioni!" e lo condannò alla pena di morte, che poi... pure se era matto, dico io, non lo ammazzi a uno così? Vabbé... fatto sta che tra appelli, ricorsi e cazzi vari, passano gli anni e ancora oggi non l'ammazzano e va a morire di tumore. Archiviare alla voce "meglio tardi che mai".

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Morirono così