IL MORTO DEL MESE

mercoledì 28 maggio 2025

Giancarlo Cito (1945-2025)

TARANT' NUESTR', POOGLIA -
Tu senz'altro c'hai le corna. Non politicamente parland, fisicamente parland.
Ah, finalmente qualche buona notizia! Se n'è finalmente andato Giancarlo Cito, archetipo di fascista populista che approfittò della condizione disastrata di Taranto negli '90 (e invece, se la vedi mo, un gioiellino proprio!) per farsi eleggere prima sindaco e poi deputato. Merito delle sue abilità da telepredicatore e, soprattutto, calunniatore, capacità di cui dava sfoggio nelle trasmissioni della sua emittente privata, Antenna Taranto 6. La tattica era semplice: martellare il pubblico dando del disonesto, mafioso, corrotto, incapace e in alcuni casi anche ricchione (storia vera) a qualsiasi suo avversario politico; oltre a questo si esibiva in buffonate tipo scaricare la monnezza davanti al municipio o fare la traversata del Mar Piccolo a nuoto (Beppe Grillo, non hai inventato niente). Come detto, i tarantini stavano talmente alle cozze che alla fine scelsero proprio questo fascistone come sindaco della città, per poi addirittura spedirlo a Roma quando fu costretto alle dimissioni a causa di accuse di associazione mafiosa. Accuse poi confermate, ma non solo: fra i reati da lui collezionati troviamo anche corruzione, concussione, violenza privata, tentata concussione, abuso d'ufficio, falso ideologico e chi più ne ha, più ne metta. A causa di questi screzi con la giustizia fu uno dei dieci sfigati a vedersi togliere il vitalizio da parlamentare, cosa che lo fece (giustamente!) inferocire.
Quando ero sindaco la città era al quarto posto per qualità della vita
Ma certo! Come no! Altro che Bolzano e Trieste! Forse intendeva la quarta città in Puglia (gioco facile quando c'è Foggia!). Ovviamente, Taranto era all'84esimo posto (su 103) nel '93, quando Cito diventò sindaco; nel '96, quando fu obbligato a lasciare lo scranno più alto del municipio, era al 97esimo. Ma come capitalizzare tutto questo successo? Alé, colpo di genio, capolavoro d'arte fra situazionismo e futurismo, reggetevi forte: nel '97 si candidò come sindaco di Milano con la lista Lega d'Azione Meridionale, con lo slogan
Voglio tarantizzare Milano. Voglio che questa città diventi come Taranto, la Svizzera del Sud
Ahahahah... a parte che ci vuole coraggio a paragonare Taranto a una qualsiasi altra città che non sia del Terzo Mondo, ma paragonarla a uno Stato?!? La Svizzera poi! Curiosamente, questa promessa di trasformare Milano in Taranto non attecchì fra i meneghini e la lista, nonostante la presenza in prima linea di Leone Di Lernia, fu votata dallo 0,8% degli aventi 104. Vabbè, basta così; addio Cito, e speriamo che di gente come te ce ne sia sempre meno.

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Morirono così