IL MORTO DEL MESE

sabato 22 ottobre 2016

Steve Dillon (1962-2016)

NY, USA - Qualche giorno fa mi lamentavo (come spesso accade nei periodi di magra) con un co-redattore del fatto che non stesse schiattando nessuno da troppi giorni. Il più delle volte, questo tipo di lamentele porta a far sì che, di punto in bianco, crepi qualche nome grosso. Stavolta, però, è toccato ad uno dei miei eroi personali e non posso fare a meno di sentirmi vagamente in colpa: è morto Steve Dillon ed è stata la mia poca pazienza ad ucciderlo.

Disegnatore della scuola inglese, Steve s'è fatto le ossa su 2000 A.D., magazine sulle cui pagine furono pubblicate le storie (su soggetto del sodale Garth Ennis, autore col quale ha lavorato quasi sempre in coppia) del fascistissimo Giudice Dredd. Molti dei fumetti disegnati da Steve fanno bella mostra nella mia libreria in volumi fattimi arrivare per posta aerea (Preacher, Punisher, Hellblazer, il già menzionato Judge Dredd), perciò sapere che le matite di Steve non tracceranno più quei visi tutti così simili tra loro eppur così (concedetemi il termine) "umani" è un duro colpo per un ragazzino che è cresciuto ammirandone quel distintivo stile, sì, sobrio, ma col quale riusciva con la massima semplicità a portare in vita  le più immonde porcate partorite dalla mente malata di Ennis.

Forse a nessuno frega un cazzo che... è un po' che me ne chiedo il motivo, ma m'è capitato più volte di vedere in giro poster di alcune sue tavole nei posti più impensabili, per esempio in una sala giochi milanese, in una rosticceria palermitana e in un bar romano: forse dipende dal fatto che il tocco di Dillon potrebbe essere accostato a quell'idea Lichtensteiniana di pop art, forse invece è soltanto perché l'uomo comune, pur non sapendolo, amava Steve Dillon. Addio, Steve. Mi mancherai a bestia.

link

Morirono così