ROMA, KAPUT MUNDI - A Francoforte, verso il ’39, ho avuto ufficialmente il primo contatto con la mia passione che è la fica. E soprattutto il pelo. Perché avevo una governante che si chiamava Helga e che faceva parte della hitlerjungend: infatti nella sua stanza teneva una grande bandiera nazista con il ritratto di un tizio coi baffetti. Avevo tre anni e mezzo, verso novembre era scoppiata la seconda guerra mondiale, per cui si facevano di continuo delle simulazioni. Suonavano le sirene e si andava tutti incolonnati nei bunker con le maschere antigas. Questa Helga mi adorava e io la toccavo. O perlomeno, così mi hanno sempre raccontato. Poi, una volta, papà va ad una riunione ufficiale a Berlino e porta anche me, bardato da giovane figlio della lupa. Mi ricordo questo salone pieno di persone, capi militari, gente in alta uniforme. C’è un tizio che comincia a parlare e quando scende dal palco tra gli applausi scroscianti, mi accorgo che ha il baffetto. Come quello che avevo visto da Helga e pensavo fosse il suo fidanzato. E allora gli sono corso incontro e ho gridato: è lui! È lui! E lui mi ha preso in braccio e io gli ho anche toccato il baffetto.Innalziamo i peni e spariamo ventuno sborrate a salve per porgere l'estremo saluto al grandissimo Lesse Braun, indiscutibilmente il primo vero pioniere dell'hardcore della storia, che ha fatto in Europa quello che molti anni dopo fece il ben più noto Larry Flynt negli States. A dispetto del nom de plume con cui divenne famoso, Braun era italiano e il suo vero nome era Alberto Ferro (poteva usare il nome di battesimo, era già perfetto); il padre era un alto funzionario del Ministero degli Esteri di famiglia aristocratica, e lui, che aveva studiato nei migliori collegi d'Europa, era destinato a seguire le orme paterne intraprendendo la carriera diplomatica. Era in procinto di laurearsi in giurisprudenza all'Università di Milano, ma la sua tesi di laurea sulla censura nel mondo occidentale fu respinta: da qui iniziò la sua carriera di attore/regista hardcore, insieme alla sua crociata per ottenere la legalizzazione della pornografia. La tesi respinta finì nella mani di un deputato socialdemocratico danese, e le sue teorie sulla dannosità sociale della censura come mezzo per soffocare la libido gettò le basi per l'abolizione della legge sull'oltraggio al pudore in Danimarca, primo paese al mondo a farlo (1969). Da quel momento Braun girò per l'Europa, cambiando spesso nome e residenza per cercare di sfuggire alle querele che nel mentre andava collezionando un po' ovunque. Col tempo i suoi sforzi furono ripagati: riuscì persino a portare a Cannes, complice la morte del superconservatore Pompidou, uno dei suoi film, French Blue (questa è l'introduzione, semplicemente fantastica) e tornò poi nel '77 con Sensations e Body Love. Piccola parentesi a proposito della succitata introduzione di French Blue. Il corto, dal titolo Ahahahahah!, fu scritto e diretto da tal Siné, giornalista francese che fino al 2008 lavorava per Charlie Hebdo; quell'anno pubblicò un battuta (l'argomento era l'annuncio, poi smentito, da parte del figlio di Sarkozy della sua conversione all'ebraismo) che fu giudicata antisemita dal direttore della testata, che per questo motivo lo licenziò. Insomma, Je suis Stocazzo! Siné fece poi causa al giornale, con successo. Torniamo a noi. Negli anni '80 Braun si ritirò dalla scene per dedicarsi all'attività di ricercatore e di scrittore. Nel frattempo la sua ex-moglie, temendo raid della polizia nell'appartamento, diede alle fiamme tutto l'archivio dei suoi lavori. Braun riuscì a ritrovare tre dei suoi film e svariati cortometraggi, fra i quali ci preme farvi vedere questo e questo. Forse a nessuno frega un cazzo che... Il figlio di Braun, Axel Braun, dopo aver conseguito una laurea in psicologia, ha seguito le orme paterne ed è diventato un pluripremiato regista di film hard: di sua creazione il filone delle porno-parodie che spopola negli ultimi anni, fra cui ricordiamo Batman (con tanto di Joker coi baffetti sotto al trucco come nell'originale, chapeau), Superman, Guerre Stellari, X-Men (con lo zio di Scuola di ladri al posto di Xavier), Happy Days, etc, etc, etc. link |
mercoledì 18 febbraio 2015
Lasse Braun (1936-2015) |