IL MORTO DEL MESE

mercoledì 17 ottobre 2012

Jonathan Green (1968-2012)

HUNTSVILLE, TEXAS, USA - Ah, la cara vecchia pena di morte: Jonathan Green fino all'ultimo si è detto innocente, il suo avvocato ha pure cercato di battere la strada della malattia mentale, ma non c'è stato niente da fare, gli inflessibili giudici texani come al solito non si sono fatti piegare e senza pensarci due volte l'hanno mandato al patibolo. Chi avrà ragione? Chi se ne frega!

Secondo me era innocente
Mah, difficile da sostenere: Green era accusato di aver rapito, stuprato e ucciso una dodicenne, Christina Neal, di aver tentato di bruciarne il corpo e di averlo infine seppellito. Quando i poliziotti hanno trovato il cadavere semi-bruciacchiato e in avanzato stato di decomposizione, Green ha tentato di giustificarsi sostenendo di essere stato incastrato:
Those Mexicans are setting me up, [they] put a body in my house.
Ma no, lo so io chi è stato, so' stati i rumeni! Beh, poi hanno trovato tracce del di lui DNA sul corpo, c'è poco da fare. C'è anche da dire che Green non era certo al primo reato: nel suo lungo curriculum criminale poteva vantare un arresto per aver rapito un pony da uno zoo e averlo poi pugnalato a morte (!).

L'ultima sentenza
Prima di venir legato al lettino, Green ha tenuto a precisare:
I’m an innocent man, I never killed anyone. Y’all are killing an innocent man.
Poi, dopo l'inserimento dell'ago:
It’s hurting me bad.
dopodiché ha iniziato a russare rumorosamente e dopo qualche secondo è morto.

Viva la pa-pa-pappa col po-po-po-po-po-po-pomodoro
Come sapete, Texas = niente pranzo speciale per i condannati, così anche Green s'è dovuto mangiare il merdoso menu del giorno: bistecca, purè di patate, fagiolini, fagioli borlotti e insalata mista.

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Morirono così