IL MORTO DEL MESE

martedì 5 giugno 2012

Oliver (1958-2012)

PRIMARILY PRIMATES, TEXAS, USA - Ogni giorno la morte ci regala qualche personaggio strano; questa volta non si tratta di una persona, ma poco ci manca: muore oggi Oliver, scimpanzé umano (o, meglio, Humanzee). La sua storia è parecchio particolare: fu catturato in Congo nel 1960 dagli addestratori Frank e Janet Berger, i quali, viste le sue caratteristiche "umane" (camminava eretto, aveva espressioni facciali particolari, piangeva), pensarono di aver trovato il primo caso di ibrido umano-scimmia, lo Humanzee, appunto.

Magari la cosa vi suonerà come una madornale minchiata, in realtà in passato erano molti a credere che fosse possibile; insomma, hanno fatto lo zebrallo, sarà pur fattibile far accoppiare un uomo e un scimmia! Così la pensava ad esempio il dottor Ilya Ivanov, scienziato pazzo russo che condusse svariati esperimenti in questo senso, provando a inseminare delle femmine di scimmia con dello sperma umano e cercò anche di provare il contrario (ma dove le trovava delle tizie disposte a farsi ingravidare da un orango?), ma fu arrestato e morì in prigione (a quanto pare il suo necrologio fu scritto da Pavlov).

Torniamo a noi. Tra le altre cose che lo rendevano "umano", Oliver aveva anche un'altra caratteristica particolare: gli piacevano le donne, ovvero le femmine di uomo (da un sondaggio interno abbiamo deciso che il termine esatto dovrebbe essere "uoma"). Addirittura, raggiunti i 16 anni d'età iniziò a mostrare interesse verso la sua padrona Janet, insomma, cercava di ingropparsela, così decisero di darlo via. In seguito fu sottoposto a esami medici e genetici che decretarono definitivamente la fine della teoria dello Humanzee: Oliver non era una specie di Cesare, bensì un normalissimo scimpanzé. Peccato. Nel 1998 andò a finire nel parco Primarily Primates in Texas, dov'è infine spirato nel sonno, mentre dormiva sulla sua amaca. Più che una morte da uomo-scimmia, una morte da uomo-elefante.

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Morirono così