HM PRISON WAKEFIELD, WEST YORKSHIRE - Immaginate per un attimo di essere maschi (nel caso non lo foste) e londinesi. Ok? Immaginate ora di essere omosessuali. Ci siete? Bene. Ora trasportatevi indietro nel tempo a circa vent'anni fa e fatevi un giro al Coleherne per rimorchiare. C'è la possibilità che incontriate questo tizio qua. Non accettate le sue avances! Non vi piacerebbe. Colin Ireland (gran bel cognome per un inglese, by the way) è divenuto noto come "gay slayer" (sì, una cosa del genere) ed era gradito ospite delle carceri di Sua Maestà la Regina dal dicembre del 1993, ma facciamo un passo indietro... paura, eh? 1° gennaio 1993: l'Ireland fa un proposito per l'anno nuovo: "voglio diventare un serial killer di checche". Poco dopo comincia a frequentare il Coleherne, locale in cui gli bastava guardare le bandane per capire chi sarebbe stata la sua vittima (c'est plus facile uccidere uno che sguazza nel BDSM: lo leghi, lui si fa legare, no problemo). 8 marzo 1993: entra al Coleherne, rimorchia Peter Walker, vanno a casa di lui (intendo Walker), lo convince a chiudere i suoi cani in un'altra stanza, lo lega e lo soffoca con una busta di plastica, poi dispone due orsacchiotti di pelouche a mò di 69 sul cadavere ed attende il mattino succesivo per andarsene (per non destare sospetti, cosa che faceva parte del suo m.o.). L'indomani, non trovando alcuna notizia a riguardo sui giornali, chiama un giornalista del Sun, dicendogli che aveva ucciso il tizio e di pensare ai cani (ah, almeno era un amante degli animali). 28 maggio 1993: entra al Coleherne, rimorchia Christopher Dunn e chissà che cosa gli fa poi, dato che la morte del Dunn sembrò essere agli investigatori un incidente. Noi crediamo sia andata così: gli ruba le mutande, ?, profitto. 4 giugno 1993: entra al Coleherne, rimorchia Perry Bradley III, figlio di un politico texano, lo convince a farsi legare al letto (all'inizio III era restio al bondage), poi lo deruba e gli dice che è solo un ladro e che non gli farà del male. III dopo un po' si addormenta e Ireland si intenerisce. Cioè, lo stava lasciando vivere, capito? Poi ci ripensa su e comprende che l'avrebbe sicuramente riconosciuto e allora: vai di soffocamento. Ah, quasi scordavo la ciliegina sulla torta, che nel caso in questione era una bambolina sul cadavere. 7 giugno 1993: dopo soli tre giorni dal III omicidio (o omicidio di III, se preferite) entra al Coleherne, rimorchia Andrew Collier, vanno a casa di quest'ultimo, lo lega, tenta di farsi dire i dettagli della carta di credito, il Collier si rifiuta e quindi gli ammazza il gatto davanti agli occhi (ve lo dicevo che era un amante degli animali). Poi strangola il Collier e gli sistema il gatto morto sull'addome, il pene dell'uomo in bocca al gatto, la coda del gatto in bocca all'uomo... una specie di 69 tra morti di diverse specie, può esistere un'immagine più perversa di questa? 12 giugno 1993: avendo letto qualcosa circa il fatto che "non sei un serial killer se non hai ammazzato almeno cinque persone", decide di continuare la sua opera, cinque giorni dopo il quarto omicidio entra al Coleherne, rimorchia Emanuel Spiteri, vanno a casa di quest'ultimo, lo lega, lo strangola e poi dà fuoco all'appartamento, chiama la polizia, avverte gli sbirri di cercare un morto tra le fiamme e annuncia che questo è il suo ultimo omicidio. Qualche mese dopo i detective fanno 2+2 e scoprono che il risultato è 5. Ergastoli. link |
mercoledì 22 febbraio 2012
Colin Ireland (1954-2012) |