IL MORTO DEL MESE

venerdì 29 luglio 2011

Giò Stajano (1931-2011)

ALEZIO, SALENTU - E così se ne'è andata anche Giò Stajano, già conte Gioacchino Stajano Starace Briganti di Panico, attore, scrittore, giornalista e pittrice italiana. Quando era ancora un maschietto era un viveur della Roma bene noto per esser il primo gay dichiarato in Italia (il primo omosessuale non si scorda mai), autore di diversi libri (Roma capovolta, Meglio l'uovo oggi) che fecero scalpore per le tematiche esplicitamente omosessuali e vennero sequestrati dalle librerie per offesa al pudore e stronzate del genere.

Si dice che facendo il bagno nella fontana di Trevi abbia ispirato l'analoga scena ne La Dolce Vita, film nel quale avrà poi una piccola parte (recitò anche in altri film, come In nome del popolo italiano e Il comune senso del pudore, sempre in ruoli marginali).

Successivamente, quando ormai l'omosessualità stava diventando di moda, Stajano fece il salto di qualità, partì per Casablanca, si fece operare (non ho mai capito perché prima la gente andava a cambiare sesso in Marocco) e tornò donna, diventando quindi il primo transessuale d'Italia (in seguito cercherà addirittura di diventare suora ed entrare in convento).
Mi sottoposi a un lifting facciale completo, mi dotai di protesi al silicone della quarta misura e infine andai a Casablanca. Per la mia famiglia fu quasi un sollievo: non ero più l’ambiguo personaggio "irregolare". Mia madre mi chiamò per la prima volta "figlia mia".
Stajano era il nipote del fascistissimo gerarca Achille Starace; a questo proposito, interpellato da un giornalista che gli chiedeva cosa avrebbe detto il nonno di lui, rispose:
Direbbe che dopo tanta virilità in famiglia, un po' di relax ci vuole
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Morirono così