IL MORTO DEL MESE

venerdì 8 luglio 2011

Cy Twombly (1928-2011)

ROMA, 'A MAGGICA - Dopo averci vissuto per un cinquantennio, è proprio nella nostra capitale che viene a crepare il pittore statunitense Cy Twombly. La fama di Cy derivava dai suoi dipinti di macchie e linee (sul sito ufficiale un'enorme selezione, se volete dare un'occhiata); macchie e linee che non erano rappresentative di alcunché ma che erano esse stesse concretudine del loro esistere... mmmm, lasciamolo dire a lui che forse è meglio:
It does not illustrate. It is the sensation of its own realization.
Così è più chiaro? Speriamo di sì.

Ma passiamo all'aneddotica spicciola di cui voi wikipediani siete ghiotti: nel 2007 la polizia arrestò ad Avignone Rindy Sam, un'artista di origine cambogiana, per aver baciato uno dei pannelli di un trittico di Twombly, Phaedrus, in mostra al Museum of Contemporary Art. Il pannello è una tela completamente bianca, ora macchiata dal rossetto di Sam (poveretto il tizio che l'aveva acquistata, il quale aveva sborsato due milioni di euri per delle tele bianche ed ora si ritrova con questo schifo, vergognia, vergognia e ancora vergognia!); condotta dinanzi al tribunale di Avignone per "volontario danneggiamento di un'opera d'arte", Sam difese il proprio gesto dicendo:
Tutto ciò che ho fatto è un bacio. È un gesto d'amore, quando l'ho abbracciato, non ho riflettuto, pensavo che l'artista avrebbe capito... Questo gesto è stato un atto artistico provocato dal potere dell'arte.
Parole sante! Purtroppo l'accusa riuscì a farla condannare e dovette risarcire 1501 € così suddivisi: 1000 al proprietario dell'opera, 500 al Museum of Contemporary Art e la bellezza di 1 euro al nostro Cy il quale s'è preso un caffé che, evidentemente, era cancerogeno ed è schiattato.

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Morirono così