AUGUSTA, GERMANIA - Muore stranamente in Germania il pigro Mikhail Umansky, che per tutta la vita non si era mai allontanato dalla sua cittadina natale Stavropol, nella Russia sud-occidentale, una città ricca di storia: fu fondata dai cosacchi con un nome greco russizzato come avamposto contro i Turchi e fu conquistata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, per poi tornare a mammà Russia. Un città così bella forse da spingere Mikhail ad affrontare la carriera di scacchista professionista per corrispondenza. Dovete sapere, cari miei cari lettori ignoranti, che gli scacchi per corrrispondenza hanno delle regole leggermente diverse: per aspettare di vedere le prime dieci mosse potremmo aspettare anche sessanta giorni ed è difficile che qualcuno possa sbagliare visto che nel frattempo avrà letto tutti i libri sull'argomento, come concesso dal regolamento, e potrebbe persino fare una simulazione al computer per capire cosa muovere. Insomma è uno spasso fare il pubblico di queste gare lunghissime. Ora tutti penserete che non ci vuole niente a diventare un Grandmaster di scacchi per corrispondenza, e forse anche Umansky viveva questa discriminazione, tanto che spesso giocava pure su una scacchiera solo per dimostrare che come International Master OTB (on the board), era in grado di pisciarvi in testa sia dal vivo che per posta. Ora che non c'è più il fu Umansky, a pisciarvi dovete pensarci da soli. link |
mercoledì 22 dicembre 2010
Mikhail Markovich Umansky (1952-2010) |