IL MORTO DEL MESE

domenica 13 giugno 2010

Jack Harrison (1913-2010)

ERSKINE, SCOZIA - Sale in cielo per l'ultima volta Jack Harrison, insegnante di latino e pilota della RAF durante il secondo conflitto mondiale. Si tratta dell'ultimissimo sopravvissuto dello Stalag Luft III, il campo di prigionia nazista dove ebbe luogo La Grande Fuga. Non so se sapete la storia, ma in parole povere i 200 detenuti dello Stalag escogitarono una maxi-evasione servendosi di tunnel scavati sotto i giardini della prigione, un'idea che avevano preso guardando Una Pallottola Spuntata. Dei tre tunnel scavati (nomi in codice: Tom, Harry e Dick), due vennero subito scoperti, mentre Harry fu trovato solo dopo la fuga di 76 prigionieri (3 riuscirono effettivamente a scappare, 50 furono fucilati e 23 nuovamente imprigionati).

Tra l'altro, l'ordine di uccidere gli evasori arrivò direttamente da un incazzatissimo Hitler, il quale voleva che fossero fucilati non solo tutti i prigionieri, ma anche il comandante del campo, l'architetto che l'aveva progettato, l'ufficiale addetto alla sicurezza e tutte le guardie, ghghgh, sempre il solito! Alla fine dovette accontentarsi di 50 prigionieri; gli altri 23 vennero risparmiati per i motivi più disparati, tra cui la possibile parentela con gente importante, come nel caso di Dick Churchill e Bob Nelson (i quali ovviamente non avevano niente a che fare né con il primo ministro inglese né con l'ammiraglio).

Torniamo al nostro Jack Harrison: lui aveva il numero 98 nella lista d'attesa degli evasori (essendo il tunnel molto stretto, doveva essere percorso a turno e ognuno aveva il suo numero, come al banco salumi), quindi in realtà non prese realmente parte alla fuga... vabbè, noi gli vogliamo bene lo stesso.

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Morirono così