HARVEY PEKAR Bé, credo che ormai abbiate capito come funzionano le Editors' Choice: noi vi insultiamo perché invece di scegliere i candidati che piacciono a noi siete andati a votare secondo i vostri gusti. Bene il mese di Luglio 2010 non è stato terribile, sul podio avevamo Luttazzi (l'originale) e un uomo morto da oltre trentadue anni, del fatto che sul podio ci fosse anche Mino Damato non ne voglio proprio parlare. Tutto questo mentre qui in redazione quasi ci scannavamo per capire chi era meglio: il cinico quadriplegico John Callahan o il complessato Harvey Pekar. Dopo una lunga lite che ha visto l'allontanamento di ben 3 redattori storici, ha vinto l'autore di American Splendor. I motivi per cui amiamo Pekar sono già stati snocciolati nel necrologio che scrivemmo all'epoca, ma nei mesi successivi alla sua morte anche quelli di noi che non lo conoscevano hanno iniziato a leggere le sue storie di vita quotidiana, iniziandosi a commuovere sempre di più, finché non ci si è resi tutti conto che ormai la sua vita era la nostra, i suoi amici li chiamavamo per nome ed eravamo decisamente delle stupide femminucce da rinchiudere. Forse è proprio per questo che al risveglio stamattina ho scoperto che il nostro sito preferito era chiuso. Bokini, Slobo, Mortina e Inviato senza una casa e tutto questo solo per l'accanimento giudiziario che vede coinvolti noi e i migliori esponenti dell'italianità da ormai troppi anni.
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