IL MORTO DEL MESE

lunedì 11 settembre 2017

Margot (1941-2017)

VENEZIA, ITALIA -
E nell'alba in vecchio treno
mi sparisce la tua mano
ed un figlio, un quinto piano
ogni alba in vecchio treno.
Nella sera un vecchio treno
mi riporta la tua mano
ed un figlio, un quinto piano
ogni sera un vecchio treno.
Cantiamo una canzone triste per Margot, al secolo Margherita Galante Garrone, grandissima artista italiana nota per essere stata pioniera, insieme agli altrettanto dimenticati Cantacronache, del cantautorato italiano. Beh, "nota" si fa per dire, quasi da sempre nessuno se li caca, adombrati dai quei Guccini e De André che proprio da loro (e, di rimando, da Brassens) presero ispirazione. Vista la triste occasione, ascoltiamo insieme un po' di loro canzoni, che male non può fare: Il Gallo, Il ratto della chitarra, Valzer della credulità, Canzone di viaggio, Il trionfo dello zero, Le cose vietate, Ero un consumatore, Il censore, Il tarlo, Cantata della donna nubile, La ruota, etc etc etc.
Possiamo dire che ha due anime: quella barricadera, che l'ha portata, dal suoi esordi col gruppo di “Cantacronache”, a riprendere la tradizione dei “canti di protesta” di tutti i tempi e di tutti i paesi; e quella intimista, attenta a tutte le sfaccettature e gli spigoli della quotidiana psicologia coniugale.
Questo diceva di lei Italo Calvino, autore di svariati pezzi del gruppo come Dove vola l'avvoltoio?, Il padrone del mondo, Oltre il ponte, la succitata Canzone triste e Il sentiero (purtroppo ho trovato solo questa versione). Oltre a Calvino, altri intellettualoidi sinistroidi finti buonisti amici della Boldrina scrissero pezzi per loro, gentaglia come Rodari (Girotondo Di Tutto Il Mondo) e Umberto Eco (purtroppo la sua produzione è andata perduta).

Buon viaggio, Margot.
E ad una lapide lei pensa spesso:
"Fu troppo brava per aver successo"...
La biografia è comunque un sigillo:
O meglio ancora: un bel coccodrillo.
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Morirono così