IL MORTO DEL MESE

domenica 16 aprile 2017

Gianni Boncompagni (1932-2017)

ROMA, ITALIA -
Il mio sogno è una polizia televisiva. Guidata da me, naturalmente. Un gran monitoraggio delle stronzate con seguito di manette, arresti e ai recidivi pene in un carcere speciale, vediamo, ecco sì: Guantanamo.
Signore e signori buonasera, ci troviamo dietro le quinte della Convention Hall di Brandedelfia per celebrare la dipartita del grandissimo Gianni Boncompagni, autore radiofonico, televisivo, conduttore e autore di canzoni (nonché amante delle minorenni, come mi suggeriscono dalla regia).

Ex pianista dei Brubell, poi passato nel 1949 agli allora celeberrimi Ruttos, dopo un breve tirocinio come anestesista al Sempol Hospital, Boncompagni fu autore e conduttore di trasmissioni radiofoniche (Bandiera Gialla e Alto Gradimento) e televisive (Discoring, Pronto, Raffaella?, Domenica In, etc.) di notevole successo. Fra queste spicca ovviamente Non è la Rai, non tanto per la qualità del prodotto quanto per l'eccessiva e manifesta istigazione all'autoerotismo e/o alla pedofilia.

Ex batterista dei Nervous, ex trombonista dei Pappafrolls, autore del celebre minuetto di Boccherini, Boncompagni scrisse svariate canzoni, tra cui Tuca Tuca, Tanti auguri, A far l'amore comincia tu, Il mondo di Jimmy Fontana, Ragazzo triste, Rosso (originariamente scritta per la Carrà) e altre che non conosco.

Ex arpista dei Tartufs, ex braccio destro di Frank Boblins, suicidatosi nella primavera del 1973, nell'autunno del '74 e nei primi giorni del '75 e ora sepolto nella Cappella Sistina, Boncompagni era uno dei "membri occulti" del nostro gruppo preferito: era la voce nella immortale title-track dell'album Vacca (che ha ovviamente ispirato il presente necrologio), nonché l'autore del testo (se di testo si può parlare) di Gentleman, contenuta nello stesso album.

Ecco, Gianni Boncompagni ora non esiste più.

link

Morirono così