IL MORTO DEL MESE

martedì 13 dicembre 2016

Joe Dever (1956-2016)

HOLMGARD, SOMMERLUND - Brindiamo con una pozione di Vigorilla per dare l'estremo saluto a Joe Dever, che ha recentemente fatto 1 sulla sua Tabella del Destino.

Come il suo quasi omonimo americano Dever iniziò come musicista (era un bassista) e fece da ingegnere del suono per Frank Zappa e i Sex Pistols (fece anche da tour manager ai P.I.L.). Ma la vera vocazione di Dever era la nerdaggine: nel 1982 fu il primo inglese a vincere un campionato americano di D&D (per favore, qualcuno mi spieghi come funziona un "campionato di D&D"); decise quindi di unire l'utile al dilettevole e iniziò a lavorare a un proprio gioco di ruolo, ma non riuscendo a trovare qualcuno che glielo pubblicasse sfruttò l'ambientazione creata per farne dei librigame: nacque così la serie più nota e apprezzata in assoluto, Lupo Solitario. Premio speciale della critica ai traduttori italiani, che si presero delle libertà notevoli, manco stessero traducendo Lewis Carroll: ad esempio, le normali pozioni di guarigione (nell'originale pozioni di Laumspur) erano le mitiche "pozioni di Vigorilla", che francamente sembra più il nome di un medicinale per contrastare la disfunzione erettile (+3 Punti Resistenza, del pene).

Se non fate parte almeno delle prime cucciolate della Generazione Y probabilmente non sapete neanche di che cazzo stiamo parlando, dato che i librigame conobbero il loro irreversebile declino verso la fine degli anni '90: facendola breve, erano dei romanzi a bivi (sì, come quelle di Topolino) con componenti GDR più o meno marcate, a seconda della collana (alcune erano mere storie interattive, altri prevedevano la scheda del personaggio el'inventario, mentre in altri dovevi addirittura disegnare la mappa a esagoni). I combattimenti erano gestiti tramite i dadi che erano stampati in alto sulle pagine, in modo che potessero essere "lanciati" prendendo una pagina a caso; in Lupo Solitario c'era invece la mitica Tabella del Destino (in originale "Random number table", che tristezza!), che prevedeva che il lettore chiudesse gli occhi e puntasse la matita dentro una griglia contenente numeri da 0 a 9 (simulando quindi il lancio un d10). Ora, sono passati tanti anni, possiamo dirlo: chi di voi non ha mai barato davanti alla Tabella del Destino o equivalenti? Tanto chi ti vede che stai barando, ti pare... metti caso che becco un 1 contro un goblin zoppocieco e Lupo Solitario muore, che faccio, ricomincio il libro dall'inizio? Non scherziamo. Nella mia Tabella del Destino ci sono solo 0. E qualche 9.
I believe role-playing games are here to stay, if only for the fact that they offer us a way to tap into our boundless imaginations. And, after all, it is our imagination more than anything else that has propelled us to the top of the food chain on this little planet we call Earth. So I say: "Keep on role-playing! The future of Mankind depends on it!"
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Morirono così