IL MORTO DEL MESE

venerdì 5 agosto 2016

Corrado Farina (1939-2016)

ROMA, ITALIA -
Avete cambiato faccia, ma continuate a succhiare il sangue alla gente!
Se dovessi dirvi il motivo principale per cui scrivo e continuerò a scrivere su questo sitarello demmerda, beh, di sicuro è perché mi permette di conoscere personaggi come Corrado Farina, l'ultimo dei registi (ma anche attore, sceneggiatore, scrittore, etc) morti in questo maledetto luglio 2016. A differenza degli altri defunti, Farina ha avuto la sfiga di nascere in Italia, altrimenti avrebbe magari avuto la fama che meritava, così è riuscito solo a farsi produrre due lungometraggi che nessuno ha visto (beh, quasi nessuno): Baba Yaga (tratto da un fumetto di Valentina di Crepax) e Hanno cambiato faccia, allegoria anticapitalista dove i moderni vampiri succhiano il sangue delle loro vittime non in senso letterale, ma attraverso il consumismo, la pubblicità, bla bla. Beh che ve lo dico a fare, è molto bello, per il Mdm consiglia, vedetevelo! Baba Yaga non vuole saperne di scaricarsi, ma sembra figo anche quello.

Inizialmente, Farina era un regista di caroselli (non a caso, in entrambi i film sopracitati e sopralinkati compaiono degli spot), ne ha diretti ottordicimila fra cui quello della Lavazza con Tiberio Murgia, la serie Il signor Mario Rossi (il bambino è il figlio Alberto), Lo scommettitore con Nicola Arigliano e poi Sambuca, Orologi Omega, Philco, Dentifricio Johnson&Johnson, Olio Sasso etc etc, ma è stato anche sceneggiatore di fumetti (Diabolik e Zakimort) e regista di documentari industriali (I dialoghi dell'acciaio, Alfa 75 Superstar, Uomini e robot, Il tunnel sotto Parigi), istituzionali (Cento di questi anni, purtroppo non sono riuscito a trovare il video) e non (Caro Corrierino) e svariati servizi TV (Le radici di Benigni).

Dulcis un fundo, è stato anche un romanziere (eccolo che legge un suo libro alla statua di Pessoa): fra tutti spicca, e come non potrebbe, un suo romanzo del 2008, L'invasione degli ultragay: la storia parte da un assunto simile a quello di Io sono leggenda (Farina era, comprensibilmente, un grande fan di Matheson), il libro è scritto infatti dal punto di vista di uno scrittore che è rimasto praticamente l'unico etero sulla Terra, e subisce quindi le discriminazioni della maggioranza; sembra interessante, lo leggerò anche se a qualcuno non è piaciuto.

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Morirono così