IL MORTO DEL MESE

giovedì 5 maggio 2016

Marzo 2016 - And the winner is...

JOHAN CRUIJFF
Profeta del gol
A me del calcio italiano colpiscono i vuoti negli stadi italiani. La gente non si diverte più col vostro calcio. Sono troppe 20 squadre, nate tutte per vincere qualcosa e alla fine una vince e le altre restano deluse. È tutto sbagliato.
-da tuttosport.com

Finalmente ce l'avete fatta: un calciatore può salire al trono di Morto del Mese. Credevamo sarebbe spettato solo a Maradona. O a Pelé. O a Totti. O a [inserire nome di calciatore strafamoso perché in redazione non ne conosciamo più]. Che poi, ci chiediamo, cosa avrà fatto mai codesto Johan Cruijff per meritarsi un tale prestigio? Ha per caso inventato il calcio totale? Sembrerebbe di no. Di sicuro possiamo affermare che era un giocatore perfettamente ambidestro, potente e allo stesso tempo elegante: benché non ricoprisse un ruolo ben definito, poteva essere considerato un centravanti di manovra o un trequartista, che, occupandosi sia dell'impostazione della manovra sia della finalizzazione, univa a una raffinata tecnica individuale un'impressionante velocità [22]: questo gli permetteva di partire palla al piede e, soprattutto nei primi metri di scatto, di rendersi insidioso per ogni difensore quanto immarcabile per ogni mediano, grazie anche a un dribbling efficacissimo.[22][23]
Uno dei movimenti tipici del campione olandese, frutto del suo notevole tasso tecnico, divenne noto come giravolta di Cruijff (Cruijff turn);[24] il centrocampista svedese Jan Olsson, che marcò Cruijff durante il campionato mondiale di calcio 1974, affermò a tal proposito:
« Ho giocato per 18 anni nel calcio di alto livello e per diciassette volte con la nazionale svedese, ma quel momento contro Cruijff fu il momento di cui vado più fiero in tutta la mia carriera. Pensavo che avrei sicuramente recuperato il pallone, ma lui si prese gioco di me. Non mi sentii umiliato. Non avevo possibilità. Cruijff era un genio.[25] »
Tatticamente molto duttile, di ottima tenuta atletica ed estremamente generoso, queste doti lo rendevano un instancabile corridore, capace di salvare il pallone sulla propria linea di porta o di pressare gli attaccanti avversari con temperamento e carisma, per poi, riconquistata la palla, continuare l'azione tessendo le trame del gioco e andando al tiro nell'area di rigore avversaria.[26] Bla bla bla bla bla bla bla bla bla.

Morirono così