IL MORTO DEL MESE

venerdì 29 maggio 2015

William MacDonald (1924-2015)

RANDWICK, AUSTRALIA - Chiudiamo questo quartetto d'assassini con un bizzarro vecchietto che era indubbiamente mooolto più bizzarro di quanto potesse apparire. Egli era un collezionista di cazzi... ebbene sì, avete letto proprio bene. Di cazzi. Ma procediamo con ordine: siamo nel 1961 e William MacDonald, un inglese che abitava a Sydney, decise d'intraprendere una brillante carriera da serial killer. Il suo m.o. era il seguente: trovava casualmente tizi con cui condividere una qualche bottiglia, li faceva imbriacare bene bene, li pugnalava a morte e poi sradicava i gioielli di famiglia, portandoseli a casa per farne chissà cosa. Questa sua incontrollabile voglia di uccidere e staccare genitalia pare scaturisse da uno stupro subito durante il servizio di leva da un caporale che ben pensò di approfittarsi di lui in un rifugio antiaereo (al processo, complice una dilagante schizofrenia, affermerà che ognuno dei tizi a cui aveva scippato i membri era quel caporale). Dopo i primi quattro delitti, MacDonald cambiò identità (prendendo il nome di Alan Edward Brennan), aprì un fast food (un nome, un programma) e, nell'abitazione al piano di sopra, ammazzò un quinto tizio non riuscendo, però, a staccargli il pisello poiché il coltello che aveva utilizzato s'era spuntato durante l'ammazzamento. Decise nuovamente di scomparire per qualche tempo e se ne andò a Brisbane. Gli investigatori, trovato un irriconoscibile cadavere cinque mesi dopo, lo scambiarono proprio per il Brennan e così il nostro eroe la fece franca. Ma (c'è sempre un ma) MacDonald sentì il bisogno di uccidere di nuovo e, per qualche misteriosa ragione, si sentì costretto a tornare a Sydney per farlo. Un tizio con cui aveva lavorato in passato lo incontrò per caso, lo riconobbe e andò a dirlo agli sbirri i quali, di tutta risposta, lo presero per pazzo, al che il tizio andò a parlare alla stampa ed il caso mediatico che ne seguì portò alla riesumazione del presunto corpo del Brennan, che venne finalmente identificato grazie alle impronte digitali. Nacque una caccia all'uomo ed il buon William fu infine arrestato e gettato in gattabuia. Al processo MacDonald non mostrò alcun segno di rimorso e palesò che, se mai fosse stato liberato, avrebbe continuato ad uccidere: un'ottima ragione per fargli passare rinchiuso gli ultimi 51 anni della sua esistenza, non c'è che dire.

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Morirono così