IL MORTO DEL MESE

mercoledì 19 novembre 2014

Luigi Gorrini (1917-2014)

ALSENO, IMPERO ITALIANO -
Dopo il 25 luglio, a dispetto dell'arresto di Benito Mussolini, il morale della mia unità restava alto e la mia personale disponibilità all'azione era totale. Nonostante i rovesci subiti in quel periodo, il nostro Stormo era l'unico ancora pienamente operativo per il combattimento. La mia sezione era stata destinata alla difesa di Roma. La maggior parte degli uomini della Regia Aeronautica non era interessata alla politica o ai partiti. Essi erano innamorati del volo e determinati a difendere la terra natale e dare la loro vita, se necessario, nel tentativo di arrestare il bombardamento delle città italiane.
Vola in cielo per l'ultima volta Luigi Gorrini, uno degli ultimi assi dell'aviazione italiani, uno dei migliori. Durante la Seconda Guerra Mondiale Gorrini, poco più che ventenne, a bordo del merdoso Fiat C.R.42 e del ben più fico Macchi M.C.205 (l'unico che a malapena poteva competere con i caccia nemici) buttò giù ben 19 aerei nemici, non pochi considerando che il miglior asso italiano, Teresio Martinoli, ne ha seccati appena 22 (nulla a che vedere con il migliore asso della storia, l'asso degli assi, il mostruoso Erich "Bubi" Hartmann, 352 abbattimenti accertati). In realtà le tacche (TACCA!) sull'aereo di Gorrini potevano essere molte di più, ma all'epoca La Regia Aeronautica non teneva un registro ufficiale e assegnava il punteggio alla squadriglia piuttosto che ai singoli piloti, diversamente da quelle degli altri Paesi (per questo motivo le varie fonti sono spesso discordanti a riguardo).

Dopo la guerra, Gorrini tornò al paesiello natale e lì dimorò fino alla fine dei suoi giorni. Se v'interessa (sì, lo so che non ve ne frega un cazzo), guardatevi questo documento/intervista: Luigi Gorrini - il cacciatore del cielo.

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Morirono così