IL MORTO DEL MESE

martedì 30 settembre 2014

Francesco Delfino (1936-2014)

SANTA MARINELLA, ITALIA - No, non ci siamo dimenticati di Francesco Delfino, uno dei quei personaggi assurdi che solo in Italia possono arrivare ai vertici del potere. Delfino, ch'era generale dei Carabinieri e ufficiale del SISMI, è stato protagonista di una miriade di fatti avvenuti negli ultimi trent'anni, almeno stando ai suoi racconti: fu lui, a suo dire, l'unico italiano ad essere inviato a Londra per investigare sul suicidio di Roberto Calvi, il banchiere di Dio, e fu il primo a sostenere la tesi dell'omicidio (a Spadolini, allora Presidente del Consiglio, riferì le parole "Calvi si ha suicidato"), organizzò l'arresto di Flavio Carboni e di Francesco Pazienza (personaggi anche loro coinvolti a vario titolo nella faccenda del Crack dell'Ambrosiano) e rivendicò persino di aver dato la svolta decisiva alle indagini che portarono alla cattura di Totò Riina (in realtà, in seguito si scoprì che fu Provenzano a consegnare il boss ai Carabinieri).

Ma fu in occasione del sequestro Soffiantini che Delfino fece il botto: amico del rapito (ad averne amici così!), si propose come intermediario per il pagamento del riscatto e si fece consegnare dai parenti ben un miliardo di lire, che poi si sarebbe bellamente intascato. Delfino curioso! Il genio fu presto scoperto, inquisito e condannato a più di tre anni di carcere, pena che cercò di evitare prima fingendosi gravemente malato e poi tentando il suicidio battendo ripetutamente la testa contro il muro della cella.

Poi, beh, è stato anche processato per la strage di piazza della Loggia (fu infine assolto nel 2008), ma di questo non parleremo perché devo fare l'altro necrologio che qua il tempo stringe.

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Morirono così