IL MORTO DEL MESE

venerdì 18 luglio 2014

Nadine Gordimer (1923-2014)

JOHANNESBURG, SUDAFRICA -
When the six-year-old daughter of a friend of mine overheard her father telling someone that I had been awarded the Nobel Prize, she asked whether I had ever received it before. He replied that the Prize was something you could get only once. Whereupon the small girl thought a moment: 'Oh' she said, 'so it's like chicken-pox.' I certainly find being the recipient at this celebratory dinner more pleasurable and rewarding than chicken-pox, having now in my life experienced both. But the small girl was not entirely wrong. Writing is indeed, some kind of affliction in its demands as the most solitary and introspective of occupations.
E' finalmente giunta l'ora di scrivere due parole due circa il trapasso di Nadine Gordimer. Chiediamo venia se il necrologio non sarà di vostro gradimento ma, davvero, non è che mò dobbiamo per forza metterci a fare copia/incolla come fanno i giornalisti "veri": non abbiamo mai letto nulla di suo, non siamo stati invitati a partecipare alla premiazione dei Nobel del '91 e, a dirla tutta, non l'abbiamo mai sentita nominare prima di ora, fatevene una cazzo di ragione. Che senso avrebbe, a questo punto, riportare i premi che ha vinto, i romanzi che ha scritto, le vuvuzele che ha suonato? Nessuno. Certo, se durante la premiazione dei Nobel avesse mandato affanculo la commissione (ammesso che ne esista una) o mangiato i propri escrementi, avremmo avuto qualcosa da scrivere, ma no! Nadine Gordimer era una sudafricana bianca che si batteva per i neri. Stop. Battersi per l'uguaglianza dovrebbe essere una cosa normale, purtroppo però, viviamo in un paese dove la Kyenge, Balotelli ed i migranti che ci "invadono" vengono quotidianamente paragonati a scimmie e a nessuno sembra fregargliene un cazzo. Vabbù, ci ripromettiamo di leggere qualcosa di suo, se mai ce ne verrà voglia. Adios.

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Morirono così