IL MORTO DEL MESE

giovedì 10 luglio 2014

Gina Tiossi (1922-2014)

FIRENZE, LA LECCE DEL NORD - Cazzo, è morta la Gina! Chi è la Ginaaaa? Chi è la Ginaaaaaa??? La Gina era la governante di Eugenio Montale, il quale soleva chiamarla proprio così. Se l'è portata financo a Stoccolma quando vinse il Nobel e le ha dedicato perfino alcuni versi. Lei, di contro, ha dedicato a lui una vita di devozione, restandogli sempre affianco fin sul letto di morte per poi ritirarsi a vita privata senza mai rilasciare interviste. Pensate, si è sempre rifiutata di partecipare a convegni, seminari e commemorazioni, causando un non modesto dispiacere nei geek poesiofili che avrebbero altrimenti potuto godere di un bel po' di aneddoti di casa Montale, che stronza!

A sua difesa, c'è da dire comunque che nel 2004 ha donato all'Università di Pavia tutta l'eredità letteraria che Montale le aveva lasciato: parliamo di centinaia di pagine inedite autografe, e non è da meno quel che dice di lei il Fortini, il quale ha più volte invitato gli studiosi a "vedere nella sua presenza, al centro di una realtà limitata alla pura contingenza e privata di un qualsiasi valore epifanico, la piccola porta apertissima dalla quale è possibile ipotizzare di rileggere l’intera opera montaliana", qualunque cosa significhi.
La Gina ha acceso un candelotto per i suoi morti.
L’ha acceso in cucina, i morti sono tanti e non vicini.
Bisogna risalire a quando era bambina
e il caffelatte era un pugno di castagne secche.
Bisogna ricreare un padre piccolo e vecchio
e le sue scarpinate per trovarle un poco di vino dolce.
Di vini lui non poteva berne né dolci né secchi
perché mancavano i soldi e c’era da nutrire
i porcellini che lei portava al pascolo.
Tra i morti si può mettere la maestra che dava bacchettate
alle dita gelate della bambina. Morto
anche qualche vivente, semivivente prossimo
al traghetto. È una folla che non è niente
perché non ha portato al pascolo i porcellini.
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Morirono così