IL MORTO DEL MESE

domenica 27 aprile 2014

Vujadin Boškov (1931-2014)

BEGEČ, SERBIA - Già, stavolta non faremo il solito necrologio a là Mihai Baicu che riserviamo, causa estrema incompetenza in materia, ai calciatori o allenatori che via via passano a miglior vita. È morto Boskov, cazzo, me lo ricordo persino io: oltre a far vincere uno scudetto addirittura alla Sampdoria, squadra nella quale aveva militato negli anni '60 con scarso successo, l'allenatore serbo era noto soprattutto per la sua capacità di produrre immortali aforismi al limite del lapalissiano tipo "Rigore è quando arbitro fischia", "Squadra che vince scudetto è quella che ha fatto più punti", "Meglio perdere una partita 6-0 che sei partite 1-0", "Per vincere partite bisogna fare più gol", "La partita finisce quando arbitro fischia", "Se vinciamo siamo vincitori... se perdiamo siamo perditori", "Questa partita la possiamo vincere, perdere o pareggiare", "Chi non tira in porta non segna", più altre espressioni decisamente più criptiche come "Gullit è come cervo che esce di foresta" o "Un giocatore con due occhi deve controllare il pallone e con due il giocatore avversario".

Addio Boskov, purtroppo vita finisce quando Morte fischia.

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Morirono così