IL MORTO DEL MESE

lunedì 3 febbraio 2014

Giorgio Clelio Stracquadanio (1959-2014)

MILANO, DA BERE -
Vicino corso Como un clandestino ubriaco mi chiede soldi per mangiare. Gli rispondo che poteva fare a meno di bere. E lui mi dice trionfante: "PIsaia, domani PIsaia". Eccoli i fan.
Peccato che PIsaia glie l'abbia messo al culo alla Moratti e sia diventato sindaco di Milano... comunque sia, c'è tanto da dire di Giorgio Clelio (Clelio? Ma che razza di nome è?) Stracquadanio, politico italiano che, nato radicale e allevato dal buon Silvio, sceglie oggi di morire di cancro ai polmoni: una vera e propria scelta civica.

Nella sua breve esistenza ne ha dette di boiate, come per esempio quando si è dichiarato a favore delle leggi ad personam o all'uso della prostituzione per fare carriera nella politica italiana (forza ragazze, continuate a darci dentro coi pompini!), ma la vera perla di saggezza che lo Stracquadanio lascia alla storia è senz'altro il suo exploit negazionista nei confronti di chi sopravvive con i ridicoli stipendi oggi così in voga:
Io non ho mai guadagnato 500 euro al mese perché da quando ho cominciato a studiare mi sono fatto un mazzo tanto. Chi guadagna 500 euro al mese è uno sfigato. Non esistono persone che guadagnano 500 euro al mese in Italia, al massimo si può parlare di poche centinaia di migliaia di persone.
Prima di darti l'estremo saluto, caro Giorgio, permettici una piccola lezione di logica spicciola: quando dici "non esistono" neghi la tua successiva affermazione "poche centinaia di migliaia", ma va beh, chettelodicoaffare? Tanto sei morto.

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Morirono così