IL MORTO DEL MESE

sabato 1 giugno 2013

Otto Muehl (1925-2013)

MONCARAPACHO, PORTOGALLO - Stava quasi per passare inosservata la scomparsa del palindromico Otto Muehl, o Mühl in alcune diciture, che fu uno dei più importanti rappresentanti dell'azionismo viennese, vale a dire, con una forzatura approssimativa, giovani artisti austriaci con un passato nelle forze armate del Terzo Reich che si organizzano per realizzare un'arte "d'azione" contro la chiusura della società viennese. Da questi presupposti ci volle poco perché si passasse dalla tela e dai colori ai film prima, a performance piene di sangue, urina, nudità poi. Otto, con i suoi amichetti Brus e Nitsch, spostarono l'attenzione rivolgendola sui corpi ed ecco che in pochi passaggi iniziò a ricoprire donne di qualcosa tipo sangue di maiale o a fare cose del genere.

Ma, come ho scoperto tempo fa comprando un libro che conteneva un sacco di foto di peni di azionisti viennesi, in realtà a queste performance partecipavano pochissime persone che creavano così la classica dinamica da circolino culturale di annusatori delle proprie scorregge. Se non ci fossero state le autorità austriache a dare fastidio un po' a tutti gli azionisti, di loro, probabilmente non si sarebbe parlato molto di più dei cicli di poesie recitate nelle case della provincia di Isernia.

Questo apparve chiaro anche ad Otto, che decise di abbandonare gli artisti con la puzza sotto il naso e fondare una comune, la Aktionsanalytische Organisation, dove si facesse un po' di vera azione: eliminare la proprietà privata, allevare tutti i bambini in modo collettivo, scopare come ricci. In quella che poi molti definirono come "psico-setta" conversero circa 700 persone e dal 1973 al 1991 sembrò che non ci fossero problemi, ma poi scoppiarono un po' di rivolte interne e in un lampo sull'ormai attempato Muehl ricadde una condanna per pedofilia a 7 anni di carcere. In seguito alla sentenza la comune si sciolse, e cominciarono a girare voci sul modo autoritario con cui Otto la gestiva e degli strani riti che praticava sugli adepti, una su tutte la "Watschenanalyse", che nella mia ignoranza alemannica oserei tradurre con "Analisi Sculacciante".

Uscito dal carcere con uno sconto di pena di sei mesi grazie al parkison che avanzava e alla cecità da un occhio, Otto si trasferì in Portogallo dove una piccola comune di famiglie di artisti lo accolse fino ai suoi ultimi giorni.

Dopo l'azionismo Muehl si dedicò ad una pittura di stampo espressionista, tranne quando iniziò a dipingere con il tablet su foto e filmati. Il suo lavoro di pittore, sempre apprezzato dalla critica gli permise di tornare a Vienna per una mostra personale nel 2010 e proprio lì addolcì le sue dichiarazioni da
I've surely made mistakes in the community, but certainly not in sexuality.
in
The statement of young people in the courtroom at that time made me speechless. I wanted to free them, but instead, I overwhelmed and offended them with sexual transgression. It definitely was not my intention. I hope they forgive me
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Morirono così