IL MORTO DEL MESE

giovedì 3 gennaio 2013

Ian McKeever (1970-2013)

KILIMANGIARO, NEL CONTINENTE NERO - Ogni volta che muore uno scalatore c'è gente al bar che sentenzia "Eh, se l'è cercata", "Se stava a casa sua non succedeva niente", "Lo so io di chi è la colpa: di Napolitano!" e così via. Ebbene, noi non siamo assolutamente d'accordo, e dopo un breve quanto superficiale studio di teodicea applicata all'alpinismo siamo giunti infine alla conclusione più logica: Dio odia gli alpinisti!

Perdonate la premessa, ma era doverosa dopo la lunghissima assenza su queste pagine dell'amatissima riciclatrice rubrica "Dio odia gli alpinisti". Festeggiamo quindi l'anno nuovo con il primo morto del 2013, lo scalatore delle Ande irlandese Ian McKeever!

McKeever era famoso per aver stabilito il record di velocità, 155 giorni, nello scalare Le Sette Cime, ovvero il monte più alto di ogni continente; fra questi pare avesse una particolare predilezione per il Kilimangiaro, sul quale organizzava addirittura delle scalate per studenti irlandesi delle superiori. Ci andava in media dieci volte l'anno; persino l'ultimo Capodanno ha pensato di passarlo così, scalando il Kilimangiaro (ma che palle!); ed è proprio poco dopo la mezzanotte che il tapino, nei pressi della famosa torre di lava, è stato colpito da un fulmine. Davvero, non è caduto da un dirupo, non è scivolato, non è stato travolto da una valanga... è stato colpito da un fulmine. Che vi avevamo detto? Dio odia gli alpinisti.

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Morirono così