IL MORTO DEL MESE

venerdì 2 novembre 2012

Pino Rauti (1926-2012)

ROMA, ITALIA - Come avrete già letto in giro per l'internet sembra proprio che sia morto Pino Rauti. Per i più distratti fra voi, Rauti "è stato uno dei bravi, dei grandi di questa destra!", almeno questo è quello che afferma Assunta Almirante, vedova del fascista Giorgio.

Rauti, scavezzacollo come pochi, nella sua vita si è sempre trovato in mezzo ad attentati, azioni terroristiche, tentativi di ricostruire il partito fascista sia a livello nazionale che internazionale, addestramenti segreti in Grecia, stragi e quant'altro senza mai essere davvero accusato di qualcosa. La colpa, dicevano i vicini, era delle cattive compagnie; per fortuna girò le spalle a Fini quando a Fiuggi decise di essere più moderato e prima ancora a Michelini preferendogli l'Ordine Nuovo.
Per il resto della sua vita tra un indagine e l'altra si dedicò ad anagrammare MSI fino a che, finite le combinazioni possibili, si candidò con i forzanuovisti.

Molti lo ritengono il massimo rappresentante della sinistra neofascista e ne rimpiangono il braccio destro che ora, nella sua rigidezza cadaverica, rimarrà per sempre fermo, aderente al corpo. Molti altri invece festeggiano la morte del vecchio fascistone con uno slancio che uno non si aspetterebbe il giorno dei morti.

Entrambe le fazioni ad ogni modo si troveranno assolutamente rincuorate dal fatto che Rauti come un bravo alberello ha piantato semi qui e lì, non è un caso infatti che fosse il promotore dei Campi Hobbit (dove i giovani infilavano anelli e diventavano invisibili o creavamo croci celtiche umane).

Ora che il genero Gianni Alemanno è nel Pdl e parla male del Duce nei discorsi pubblici, tocca al casapoundino nipote Manfredi mantenere alto l'onore di famiglia, fatto di violenza, sotterfugi e piani segreti per un bel ritorno di terrore e privazione di diritti in Italia.

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Morirono così