IL MORTO DEL MESE

venerdì 17 agosto 2012

Morì oggi - 17 agosto

Ray Chapman
(1891-1920)
Torniamo a parlare dello sport più bello del mondo: il baseball! Tempo fa mi chiedevo: chissà se è mai morto qualcuno colpito da una pallina! Le palle da baseball sono più dure e pesanti di quello che si crede e i lanciatori arrivano a tirarle anche a 150 km/h (difatti non è raro che la mazza si spezzi), qualcuno sarà pur rimasto ucciso da un lancio particolarmente forte e decentrato; effettivamente questo qualcuno è esistito: si chiamava Ray Chapman, l'unico uomo della storia del baseball (almeno di quello americano) a morire per mano di un lanciatore.

All'epoca i battitori non avevano l'obbligo d'indossare il caschetto protettivo ed erano ancora legali le cosiddette spitball (per rendere la traiettoria della palla imprevedibile, i lanciatori erano soliti "sporcare" la palla con la terra, sputandoci sopra, graffiandola con le unghie e persino infilandoci dentro dei chiodi).
La partita era Yankees contro Indians, in casa dei newyorchesi; sul monte di lancio c'era Carl Mays, quella sera in cerca della sua centesima vittoria personale, che al quinto inning, su punteggio di 4 a 3 per gli ospiti, si ritrovò a fronteggiare di nuovo l'interbase degli Indians Ray Chapman, autore nel precedente turno di battuta di un bunt di sacrificio, che era anche la sua specialità (è il sesto giocatore di tutti i tempi per bunt di sacrificio e detiene tuttora il record di bunt eseguiti in una singola stagione, 67). Mays, notorio headhunter, lanciò un fortissimo tiro sottomarino che Chapman riuscì sì a colpire, però con la testa, effettuando il suo ultimo colpo di sacrificio, dove a essere sacrificato non era il suo turno di battuta, ma la sua vita. Il rumore del cranio che si frantumava fu tale che Mays pensò che la palla fosse stata effettivamente colpita dalla mazza, così la raccolse di rimbalzo e la lanciò in prima, mentre Chapman si accasciava al suolo.

Dopo la tragedia la MLB pensò di correre ai ripari: invece d'introdurre i caschetti obbligatori per i battitori (regola che sarà inserita solo trent'anni dopo), come sarebbe stato più logico, decise di proibire le spitball, cosa che da lì in avanti cambiò notevolmente lo stile di gioco. A Chapman fu dedicata una placca commemorativa, un libro (The Pitch That Killed) e una graphic novel.

Morirono così