IL MORTO DEL MESE

domenica 19 agosto 2012

Daniel Cook (1962-2012)

FIRENZE, ARIZONA, USA - Dopo tanto tempo, ecco finalmente un bel condannato a morte, uno che non è morto in Texas e ha quindi potuto ordinare quello che voleva come ultima cena. Ma andiamo con ordine, signore e signori, Daniel Cook!

Perché? Perché? Perché?
Bel tipo questo Cook. Come tutti i condannati a morte, durante il processo vantò un'infanzia disastrata: suo padre gli spegneva le sigarette sul pene, sua madre e il suo fratellastro abusavano sessualmente di lui e il suo nonnastro(?) lo fotografava mentre obbligava sua sorella a scoparselo; a 14 anni fu mandato in una casa famiglia, dove fu stuprato a ripetizione da uno degli assistenti sociali, che soleva ammanettarlo al letto e lasciare che gli altri guardassero. Non stupisce che Cook sia diventato un drogato, un pazzo autolesionista, un assassino, un leghista, etc. etc; nel 1987, durante un festino a base di droga e alcol, diede di matto e uccise il suo coinquilino, dopo averlo legato a una sedia e sodomizzato. Poi tornò anche l'altro coinquilino e per farlo sentire a suo agio sodomizzò e uccise anche lui. Fantastica la sua dichiarazione a caldo:
We got to partying. Things got out of hand.
Che ha detto prima di morire?
Prima di andare a morire Cook ha rilasciato questa ultima dichiarazione:
I'd like to say sorry to the victim's family. I know that's not enough.
un piccola pausa e poi il tocco di classe:
Where am I? To my lawyers, thank you. Red Robin, yum. I'm done. I love you.
Dove pensava di essere? Chi sarebbe Red Robin? E a chi è che ha detto "ti amo"? Ai suoi avvocati? A questo misterioso Red Robin? Temo che non lo sapremo mai.

Che ha mangiato?
Arizona, yeeee! Cook ha ordinato una parmigiana di melanzane, purea di patate con formaggio e aglio, cavoletti di Bruxelles arrosto, asparagi alla griglia, gelato e birra di radici.

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Morirono così