IL MORTO DEL MESE

martedì 27 marzo 2012

Jocky Wilson (1950-2012)

KIRKALDY, FIFE, SCOZIA, LA TERRA DI WILLIE - Cari lettori, siamo tristissimi di annunciare la morte di un tizio che prima d'oggi abbiamo ingenuamente trascurato. Purtroppo viviamo in un'era in cui l'informazione è utile come il culo di un cane, per cui siamo costretti a essere documentati su avvenimenti inutili, Vespizzati su omicidi e tragedie, Ferrarizzati sulla morale, Sgarbizzati sull'arte e Mimunnezzati sulla cronaca nazionale.

Ma gli eroi veri, quelli siamo costretti a scoprirli solo dopo la loro morte.
Vi chiederete il perché di cotanta tristezza nell'apprendere della scomparsa di questo tizio. Non vi basta la sua foto per capirlo? Non vi va di documentarvi per i cazzi vostri? Non avete di meglio da leggere questa mattina?
Se avete risposto no a tutte e tre le domande siete il nostro pubblico perfetto.

Il nostro caro è stato due volte campione del mondo di Freccette, ma non è per questo che è entrato nei nostri cuori, come al solito è la vita del nostro defunto che ci interessa e ci incuriosisce più di ogni altra cosa, anche se ormai ne è privo.

Il suo cammino verso la vetta è stato esemplare: dopo la nascita, i suoi genitori furono ritenuti inadatti al suo sostentamento e quindi Wilson trascorse la maggior parte dell'infanzia in orfanotrofio. In seguito passò da uno qualunque tra i bambini ad uno qualunque tra i militari della Regina dalla mano roteante (ormai si dice così), quindi divenne in ordine minatore e trasportatore di carbone, il che gli permise di avere il fisico perfetto per tentare di diventare campione del mondo nel lancio dei dardi. La cosa gli riuscì per ben due volte, nel 1982 e nel 1989.

Ma, come dicevamo, non sono le sue medaglie ad averlo condotto tra le nostre pagine, bensì le sue gesta quotidiane: durante una competizione ufficiale atterrò un arbitro con un cazzotto, registrò un disco di scarso successo, sposò una donna di nome Malvina, nome originale delle isole Falklands, fumava 60 sigarette al giorno nonostante le sue ostruzioni polmonari glielo impedissero, ha ispirato questa canzone di Van Morrison, etc. Ma tutto ciò non sarebbe stato un motivo sufficiente per scriverne un necrologio. Il meglio di sé Wilson lo ha dato nella filosofia dell'igiene orale, non lavandosi i denti per una vita intera.
Il suo cavallo di battaglia era:
My Gran told me the English poison the water
Perse tutti i denti a 28 anni.

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Morirono così