IL MORTO DEL MESE

lunedì 22 febbraio 2010

Alexander Haig (1924-2010)

BALTIMORA, TERRA DI MARIA - E' un'infezione stafilococchica (stafilococchina, stafilococcarda, stafilococcigea?) che fa approdare su queste pagine Alexander Haig, già capo di gabinetto della Casa Bianca sotto Richard Nixon e Gerald Ford, SACEUR della NATO, nonché Segretario di Stato durante il mandato di Ronald Reagan.

Dopo aver combattuto in Corea e Vietnam, il nostro Alexander tornò in patria giusto in tempo per sostituire ad interim l'allora capo di gabinetto Haldeman, il quale rassegnò le sue dimissioni per via di quer pasticciaccio brutto de Virginia Avenue. In tale periodo, Haig si trovò anche ad essere il presidente de facto (visto che Nixon c'aveva altri cazzi) e giocò un ruolo fondamentale nel convincere quest'ultimo a dimettersi. Da notare come lo stesso Nixon si trovò poi a dire di lui:
... The meanest, toughest, most ambitious S.O.B. I ever knew but he'll be a hell of a secretary of state.
Negli anni in cui servì da Comandante supremo dell'Alleanza fu vittima di un attentato che, malgrado i loro sforzi, i ragazzacci della RAF non riuscirono a portare a segno.

Ed è proprio parlando di attentati che vorremmo chiudere: durante il suo mandato da Segretario di Stato, infatti, ce ne fu un altro, questa volta ordito ai danni del presidente. Beh, nei giorni seguenti, mentre Reagan era ricoverato in ospedale, Haig dichiarò alla stampa:
Constitutionally, gentlemen, you have the President, the Vice President and the Secretary of State in that order, and should the President decide he wants to transfer the helm to the Vice President, he will do so. He has not done that. As of now, I am in control here, in the White House, pending return of the Vice President and in close touch with him. If something came up, I would check with him, of course.
dimostrando che, nonostante la caterva di onorificenze ricevute, non aveva capito una mazza della linea di successione presidenziale.

Un po' già ci manca.

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Morirono così